FANZINE A CURA DELLE BRIGATE GIALLOBLU FERMANA - ANNO 6° N° 8 - DEL
22/12/2002
Orgogliosi
di questo gruppo, straordinario sotto tutti i punti di vista. Neanche il più
inguaribile degli ottimisti avrebbe immaginato ad inizio campionato l'attuale
punteggio di classifica.
Una squadra
imbottita di giovani alla prima esperienza in un campionato professionistico, di
vecchie promesse, di gente che gli addetti ai lavori davano per finita. Nessun
presupposto faceva trapelare simili orizzonti. Avevamo una sola certezza: quella
di avere un grande allenatore.
Un allenatore
che fa giocare la Fermana a CALCIO, che ha creato un gruppo unito e compatto
come forse non si era mai visto, che ha riportato quell'entusiasmo e quella
voglia di venire allo stadio che da molto tempo latitava.
Sassari 21
aprile 2002: la Fermana vince 1-0 con la Torres ed è praticamente salva.
Giocatori e "tecnico" festeggiano in mezzo al campo senza degnare di
un saluto i tre tifosi giunti sino
Paternò
15 dicembre 2002: i canarini conquistano la seconda vittoria in trasferta e
sotto la gradinata occupata dagli ultras è festa grande con lancio di
magliette.
Nel
ringraziare quanti con il loro piccolo contributo hanno reso meno onerosa la
trasferta dei 14 eroi di Paternò, auguriamo a tutti un Buon Natale ed un felice
2003. Arrivederci a Crotone. "Do vai a Paternòster... e do sta? In Sicilia? Tu sci scemu!". E' maturata pressappoco così, fra uno scetticismo di
stampo natalizio e l'apatia da trasferta (morbo che negli ultimi anni ha colpito
troppi fermà), la scelta di seguire per la nona volta i canarini
in terra di Sicilia: erano in 14, giovani (qualcuno più, qualche altro
meno...) e forti e sono ... tornati vincitori!
Cronaca di
una giornata memorabile. Partenza ore 23,30 dei sabato antecedente la gara da
Piazza dei Popolo. L'atmosfera è magica e si respira l'aria salubre che
precedette le vittoriose trasferte di Trapani, Acíreale e Marsala. TUTTI
vogliono portare li loro saluto : dal mitico Alvaro ad altri che magari hanno un
po' mollato, ma che sono comunque lì pronti a dare il loro contributo economico
e materiale (ringraziamento particolare a chi ha pensato a lo vì cotto ed a
Massi il nostro oste - per la fornitura di paste e dolciumi, il tutto consumato
al ritorno per festeggiare la vittoria : sembrava già Natale) . Foto di rito,
usuale saluto (beneaugurate) di Bullo (un rutto fetaciato pesante, ma oltre il
quintale scagliato all'interno dei pulmino delle "vecchie glorie". Dei
resto che volete ? E' il nuovo che avanza ... ), le raccomandazioni di Bulla :
"Aò, jete piano e chidù anzìanu jesse su quell'atru purmì che pare un
scuolabusse" e via.
La
nuova avventura on the road dei supporters gialloblù (BG, Wallace Clan,
Nucleo, Molini Girola, Piazza Canarina e Porto San Giorgio gialloblù) è
iniziata. Al volante Vinicio "Piede amaro" per il pulmino delle
"vecchie glorie" che, dopo aver inserito un brevetto di sua invenzione
(l'eco scandaglio pe le vusce) parte subito in quarta, ma Spippo Montoya segue a
ruota. la trasferta e lunga, bisogna ingannare il tempo: qualche buontempone dei
pulmino di testa ha la pessima l'idea di rispolverare un gioco in voga durante
le trasferte degli anni '80. Ripartiva così l'ennesima edizione de "il più
bravo sono io", una sorta dì campionato che al termine delle trasferte
della stagione sportiva incoronerà chi avrà pronunciato meglio di tutti gli
altri partecipanti le vocali con i rutti. Avvisati via cellulare i componenti
dello "scuolabus", per non essere da meno, hanno dato vita ad un altro
campionato che è proprio il caso di definire... analogo, che consiste nel
pronunziare, nel migliore dei modi, le consonanti con le scorregge ! I finalisti
dei rispettivi tornei si incontreranno, durante il viaggio per raggiungere
Benevento, in una tiratissima finale incrociata sicuramente... mozzafiato !
Così, tra
gente che si lamentava e chi aveva viaggiato per 11 ore con la testa fuori dal
finestrino (c'era chi sembrava fosse venuto in moto), si arrivava a Villa San
Giovanni. Imbarco, foto dì rito et voilà , Messina era pronta ad accoglierci
ed a scaldarci con il suo sole (è piovuto sino al giorno dopo). Ma "noi
non ci arrendiamo mai e si parte con destinazione Etna. Zafferana Etnea, Santa
Venerina e, più in basso, Nicolosi sono paesi fantasma, sommersi da cenere
lavica e semi deserti. Sprezzanti dei pericolo (Barone, quante cose ci hai
insegnato), procediamo sino al rifugio "Sapienza" , dove una pattuglia
di Carabinieri arresta la nostra scalata verso il fronte lavico. 48 ore dopo
abbiamo capito il perché. Raccolta di souvenir (lava solidificata e cenere ...
pe lu presepiu) e via, destinazione stadio "Falcone e Borsellino" di
Paternò. Arriviamo accompagnati dalla convinzione di essere pronti testimoniare
una grande vittoria della nostra squadra. L'ingresso allo stadio è tranquillo,
ci sistemiamo nel settore ospìte ed ostentiamo i nostri stendardi iniziando a
cantare ed a incitare i nostri che strabuzzano gli occhi : sì, siamo anche qua
In campo è musica per le nostre orecchie: Mastro sfiora il gol in due
occasioni, ma in campo ci siamo solo noi jò canari': oggi rvenemo contenti. li
tempo passa, ma noi sotto la pioggia siamo fradici e fiduciosi e tanta attesa è
ripagata dal gol di Masini. E' la vittoria . Bagnati dalla testa ai piedi e con
mezza Italia avanti a noi ancora da fare cantiamo a squarciagola, mentre i
giocatori ed il mister vengono a renderci maggiormente partecipi dell'impresa.
Qualcuno eccede e si spacca una mano, qualche altro rimedia un souvenir sempre
più raro : la maglia gialloblù ! Nemmeno il tempo di passare all'incasso dei
tre punti che i Carabinieri ci sistemano nei 2 pulmini : " Dovete
ripartire". La squadra di casa, contestata dall'inizio alla fine della
gara, è già stata fatta prigioniera (usciranno, sotto scorta, dopo due ore) e
non vogliono ... problemi aggiuntivi. Ancora foto, un cerotto al ferito e siamo
già in strada. Classifiche e conteggi (gireremo a 26 ? Sarebbe il record ?)
accompagnano la nostra felicità sino a Messina. Le luci dei "Celeste"
sono stranamente ancora accese : i nostri amici locali stanno augurando H Buon
Natale ai palermitani. Ore 20 : pasto frugale (focaccia messinese e birra),
traghetto e, variopinti e compatti, tra lo stupore delle hostess e civili
sgomenti intoniamo : Alè canarìni alè, alè... Siamo strafelici, anche se
un'altra nottata in pulmino, dove le gambe ti diventano un qualcosa di estraneo
dal resto dei corpo, sta per iniziare. Bagnati, sfiniti, senza voce, riuniti da
colazioni anticipate o cene ritardate, fra alcolici e antibiotici e fermate
all'autogrill raggiungiamo la nostra splendida città alle 4 dei mattino
seguente e dopo aver riposto il materiale in magazzino qualcuno esclama
"Oh, ragà,
per Crotone facemo un pullman?"