FANZINE A CURA DELLE BRIGATE GIALLOBLU FERMANA – ANNO 6°
N° 7 - DEL 08/12/2002
DI NOTTE RUBANO COME VERMI...
DI GIORNO SCAPPANO COME CONIGLI!
Abbiamo
appositamente lasciato trascorrere un po' di tempo per commentare i fatti
accaduti
Con questo articolo e, nostra intenzione
raccontare sinteticamente il reale svolgimento dei fatti:
lo
striscione delle Brigate Gialloblu fu rubato l'estate di quattro anni fa da un
ripostiglio dello stadio
Non
abbiamo comunque l'intenzione di sprecare troppe parole nei confronti di chi non
ha né storia
BRIGATE GIALLOBLU
1974
CON TE LASSU' IL CIELO E' GIALLOBLU!
"La
morte mi chiama: dormirò per sempre, Sono felice!".
Con
queste frasi mirabili e tremende, pronunziate fra il serio ed il faceto, Renato
Pasqualini detto "Il Barone" calava il sipario su quella che si
sarebbe rivelata essere la sua ultima indimenticabile ed esilarante performance,
in una Piazza dei Popolo gremita di gente festante, preconizzando il suo
discreto trapasso.
Come già
avvenuto a San Benedetto dei Tronto, oggi noi della Curva ricorderemo 'lu Barò",
cioè uno di noi, uno che la Fermana, i suoi colori e la sua città, le ha
sempre avute nel cuore, ostentandole in ogni dove sempre senza eccessi e,
soprattutto, senza interesse alcuno se non quelli derivati dalla semplice
passione figlia dell'immenso amore che nutriva.
Gireremo lo
sguardo verso la "Laterale Ovest" e su un seggiolino in basso vedremo
solo un mazzo di fiori, a ricordare un personaggio unico nel panorama della
nostra città, che gettando nel suo ipotetico stagno un sassolino fatto di
benevola ironia e d’immancabile partecipazione a tutte le iniziative e
manifestazioni, sportive e non, cercava a volte riuscendovi di destare quella
Fermo più noiosa, ripetitiva, boriosa, supponente e stereotipata che ancora
oggi, agli albori dei terzo millennio, si ritrova concorde sempre e solamente
sotto la bandiera della critica e della condanna, verso tutto e verso tutti. Il
Barone ha amato veramente la nostra città, come poche altre persone e come
poche purtroppo ha amato e seguito la Fermana. Noi possiamo dirlo perché resterà
sempre vivo nei nostri ricordi, che rinverdiremo con il sorriso sulle labbra e,
certi di una vita dopo la vita, nessuno c’impedisce di immaginarcelo già
seduto ad un tavolo, con la sua bottiglia di prosecco ed il suo vassoio di
paste, in compagnia di Balestrini e la sua immancabile acqua fredda, di un
Giovanni Santini come sempre sorridente e pronto alla battuta, ed un compunto e
signorile Ivan Sandukcic, lanciare la sfida nei suoi proverbiali "briscola
e tressette", dove i vari epiteti baroniani (ricordate "pezzu d'un
Cacatopus", Fellaga", "Fetacciò' o, buttando lo sguardo verso
qualche bellezza, mormorando sommessamente "Fitanga" o "Poccerina")
verranno dispensati anche a chi sta solamente a guardare, tipo Scintilla che, in
compagnia dell’inseparabile ombrello, già se la ride...
Già, i
ricordi ... Tanti e tali da scriverci un libro, da rappresentarli teatralmente o
più semplicemente solo da raccontare. Come quella volta che, nel 1971, prese
parte ad un "Rischiatutto" o nei 1990 al gioco televisivo "Puzzle
Vip", quando "Renato Pasqualini, il playboy di Fermo, l'amico degli
amici, che sa tutto sulla nostra storia..." Visse il suo quarto d'ora di
celebrità, forando il piccolo schermo con il suo " rubicondo volto
incorniciato da capelli rigati di giallo per li riverbero dei sole e lo
sciabordio delle onde". 0 come qualche anno fa ad Ischia dove, arrivando e
presentandosi all'ingresso della Tribuna d'onore come era solito fare ("
Sono Renè de Brian, Baron De La Clouse de Pommery! Magnate dell'industria,
luminare dei patrimonio ed archimandrita dei capitale, padrone di tutti i night
e di tutte le sinagoghe e di tutti i coiffeur. Di professione benestante, nonché
incontrastato signore e padrone dell'etere. Padrone di motociclette veloci e
berline lussuose, nonché signore e padrone incontrastato dei Windsor" )
ottenne biglietto gratuito e posto privilegiato, dopo aver ricevuto le scuse
delle maschere dello stadio, ree di non averlo riconosciuto. Ma quel giorno di
partita ne vide poca. Pagando lo scotto della levataccia, il Barone si sopì si
narra
già al 10' dei primo tempo. Svegliato a fine gara salutò ì vicini rallegrandosi
per il punto guadagnato, anche se durante il suo sonno Di Maggio ci aveva
rifilato il gol dell'ex e condannato alla sconfitta.
Era solito
dirci: "Ho sfidato, sprezzante, il pericolo di trasferte non proprio
raccomandabili, perché la Fermana per me rappresenta tutto, mi provoca emozioni
fortissime e mi ha dato amicizie uniche. Rappresenta la mia vita ed io darei la
mia per lei: senza il giallo-blu non sono mai stato capace di stare. La seguirà
sempre ed ovunque".
Una volta, prima di
arrivare a Castel di Sangro (spareggio con il Canosa), ci dicesti: noto una
certa rassegnazione, debbo chiamarvi a rapporto e passare in rassegna le truppe
!" E dopo aver pronunciato un memorabile discorso, tutti insieme
festeggiammo un’indimenticabile vittoria. Grazie di essere esistito Barone, di
essere stato sempre e comunque uno di noi ed un VERO figlio di questa città,
fiero di esserlo: per quanto ci hai insegnato attraverso una passione per la
quale ti sei sempre battuto; per le esilaranti serate in Piazza, quando
solamente parlandoci incantavi come un irresistibile pifferaio i fermani che,
per ascoltare te, stazionavano in un luogo per noi sacro senza andare a cercare
"brezze litoranee".
Non sei più
tra noi, ma sei nel vento, in un tramonto, un'alba, un arcobaleno. Da questi
elementi continua a guidarci perché per noi, oggi come ieri, il tuo ricordo sarà
sempre da onorare.
Addio
Barone, nostro "capo" ed eternamente "canarino"
impareggiabile: CON TE LASSU' IL CIELO E' GIALLOBLU'.
La
Curva
ANCHE
LA CURVA SOLIDALE CON L'A.I.L.
L'A.I.L.
Associazione italiana contro le leucemie linfomi che da 40 anni è impegnata
nella ricerca scientifica e assistenza sanitaria Anche con il nostro piccolo
contributo possiamo raggiunger un grande traguardo... SCONFIGGER LA MALATTIA!!!