FANZINE A CURA DELLE BRIGATE GIALLOBLU 1974 FERMANA - ANNO 7
TOCCARE IL FONDO: L'ASCOLI IN DIRETTA SU RADIO FERMO UNO!
Serie B, C1, Interregionale, C2, noi fermani possiamo veramente dire di averle viste (quasi) tutte ma un punto di riferimento da sempre è stato quello datoci da RadioFermo Uno, una radio che ha fatto della Fermana un punto centrale del suo palinsesto e che con la Fermana e grazie ad essa è cresciuta sia economicamente sia come diffusione. Un punto di riferimento, a volte criticato dall’incontentabile fermano, ma sempre un appuntamento fisso, una radio che sentivamo dalla nostra parte e non come un neutro osservatore delle vicende calcistiche gialloblu. Ma evidentemente non è più così. Forse molti di voi non se ne sono accorti, ma giovedì 20 novembre questa nostra radio ha trasmesso l’integrale diretta della partita Piacenza-Ascoli con la radiocronaca del Sig. Adolfo Leone!!! Non siamo su “scherzi a parte purtroppo”…è stato proprio così! Ora, siamo i primi a dire che il sostegno per la Provincia di Fermo (e del Fermano), non deve essere mai confuso con la nostra passione per la Fermana, perché ci rendiamo conto che nella partita politica della provincia si gioca l’intero futuro economico e sociale di un territorio, al di là di ogni appartenenza calcistica, ma siamo anche i primi a dire che ormai l’Ascoli Calcio sembra essere diventata l’unica arma di quei signori Ascolani (di nascita e di residenza) che negli anni passati hanno giocato con il nostro territorio, lasciandolo senza contributi ed infrastrutture, frustrandolo in ogni situazione. L’Ascoli Calcio insomma dovrebbe essere il loro patetico “cavallo di Troia” per sbarcare faticosamente anche nel nostro territorio con quei ridicoli (e inutili legislativamente) banchetti pro-referendum…insomma le loro ragioni sono l’Ascoli Calcio. Ebbene…la nostra radio, che si definisce la radio del fermano, che fa? Agevola il loro (arduo) compito!!!
Ora le ragioni di questa radiocronaca possono essere due. Economica? In questo caso si svenderebbe oltre che la fede gialloblu, anche una linea di unione intercomunale per quanti soldi di sponsor? 500 Euro? 250? Non capiamo, e nessun’altro potrebbe farlo; anzi, è anche da notare che la radiocronaca non è stata affidata neanche ad un giornalista sportivo ma al Sig. Adolfo Leone, che si occupa di tutt’altre materie politiche ed affini, mentre il buon Mario Rossetti, raggiunto telefonicamente da qualche tifoso sconcertato, si diceva all’oscuro di questa decisione…Come mai una partita di calcio affidata ad un giornalista non sportivo? A questo punto, tale considerazione potrebbe far affacciare una seconda pesante ipotesi: che il fronte ascolano anti-provincia abbia già effettuato lo “sbarco” nel territorio della Provincia del Fermano per tentare di arginare il corso degli eventi? Che questo sbarco non sia avvenuto tra la gente con degli insignificanti (secondo la Legge) banchetti ma a livelli più alti? Questa partita trasmessa dal cuore di Fermo, in un momento tra l’altro di scarso entusiasmo per l’Ascoli Calcio, a degli occhi un po’ maliziosi potrebbe indicare quest’ultima direzione, a degli orecchi più attenti potrebbe suonare come imposta dall’alto…nessun dorma! Fatto sta che Radiofermouno, dopo aver perso dei cronisti sportivi sicuramente amanti dei colori giallo-blu, ha trasmesso col ringraziamento magari di quei tifosi ascolani della zona che hanno partecipato tre anni orsono ai danneggiamenti ed agli atti vandalici in un quartiere di Fermo…i cittadini di via Puccini e di via Marsala ringrazierebbero commossi della radiocronaca del Sig. Rodolfo Leoni.
Noi in cuor nostro, continuiamo a sperare che è stato solo un disgraziato errore, uno sciagurato esperimento, anche se, in realtà, non ci sono parole che giustifichino l’accaduto; ci sembra che una spiegazione dalla Radio sia perlomeno dovuta e magari accompagnata a delle dovute scuse a noi tifosi gialloblu che siamo stati da sempre il pubblico portante di questa Radio ed a tutti coloro che in questi giorni stanno lottando per ottenere un traguardo storico e salvare l’economia ed il futuro di un territorio…altrimenti la prossima settimana toccherà sentire il Ciccanti condurre il notturno!
BRIGATE GIALLOBLU 1974
BG ON TOUR
Stavolta il calendario ci poneva di fronte alla trasferta di Taranto che, in 16 ed a bordo dei due oramai soliti pulmini (che stavolta non sono andati in pezzi strada facendo) abbiamo, come sempre allegramente, affrontato. Partenza ore 09.00 : certo, per i puntuali, perché qualche solito noto riesce sempre a far slittare lo start di almeno mezz’ora. Nel pulmino A, un tempo definito lo “scuolabus”, ma da Domenica adibito al “trasporto animali”, si sono particolarmente distinti gasteropodi del calibro di “Crea e Creo”. Le loro mascelle sono sempre in movimento ed a fine trasferta (sarà stata la vittoria), dal mezzo che li ospitava, si sono contati 46 cadaveri (leggere confezioni singole) di “10 e 30”, 22 di “Flauti”, 18 “Tegolino” ed una quantità imprecisata di lattine oscillante fra le 24 e le 32 (a tal riguardo c’è tutt’ora un contenzioso in atto con chi ha dovuto pulire il mezzo, costretto ad utilizzare sacchi per spazzatura modello “quantità industriale”). ‘Gne noccia, cocchi ! Per non parlare dei “panini della mamma” e dei pezzi di pizza – rigorosamente cipolla e saciccia – che, furtivamente, hanno trangugiato nella pause ai vari autogrill. Nel pulmino “B” invece, si è ritagliato uno spazio tutto suo il mitico Cesò che, ai più, non ha fatto rimpiangere Catalano, nell’occasione assente. A proposito degli autogrill : qualcuno dei nostri ha avuto di che dire, affermandolo direttamente in faccia al responsabile, che non si potevano servire prodotti così “stoppacciosi” a prezzi da salasso, suscitando l’approvazione generale, anche delle genti non ultras private dei mozziconi di sigaretta da solerti – e brutte comme la fame – dipendenti che, al nostro arrivo, si sono trasformate in tanti Robocop. Autentiche guardie del corpo che ti marcavano a uomo. Sentivi i loro aliti sul collo, e tutto perché avevamo le sciarpe. Morale : dopo 30 secondi c’era la volante. Ok, si riparte destinazione lo “Jacovone”, per esporre anche il nostro striscione in ricordo degli eroi di Nassirya. Dove – era ora – vinciamo, magari rischiando un po’. Che goduria : gol decisivo a partita finita e gli incazzati “Ultra paz” – oh, non ci possono vedere dritti e forse hanno un po’ ragione : ‘na ota la nebbia, ‘na ota a tavulì, natra ota su lu campu… insomma loro non vince mai! - che si organizzano per la sassaiola di rito. Che non arriverà. Sui pulmini è fiesta grande e le esplosioni di giubilo viaggiano via cellulare. Si sentono frasi sconnesse e beneaugurati, tipo : “Kaffettà non vinì più”, “Varbiè, te l’eri jocata ‘sta vittoria ?”, i soliti “che t’ero ditto ?” o “lo sapeo” e, dal pulmino “Sassatelli”, commenti più professionali e misurati : “Non abbiamo rubato nulla”, “Vittoria meritata” e “Abbiamo un grande mister”. Già, il mister. E’ lui il nostro punto di forza: su questo tutti daccordo.
CON TE LASSU’ IL CIELO E’ GIALLOBLU’ !!!
parte seconda
Ci avremmo giurato : a Fermo in pochi sanno che in questi giorni ricorre il primo anniversario della scomparsa de “lu Barò”, al secolo Renato Pasqualini, uno di noi. Ma come sempre ed in ogni dove, le Brigate Gialloblù mantengono quanto promesso. Ricordate ? Giusto un anno fa, da queste colonne, ci prendemmo l’incarico di onorarne sempre la memoria, forse inconsciamente consapevoli che in tanti si sarebbero dimenticati di uno storico concittadino che ha vissuto nel vanto della nostra città e della nostra squadra, anteponendoli a se stesso. Sempre e comunque. Fieri anche di ciò, oggi poco prima del fischio d’inizio volgeremo lo sguardo verso la “Laterale Ovest” e, nel pieno rispetto di ciò che “lu Barò” è stato ed ha rappresentato per tutti noi - un amico sincero, leale ed onesto, prima ancora che spassoso – gli dedicheremo un coro seguito da un lungo e caloroso applauso. Invitiamo tutti i presenti ad assecondare questa iniziativa, semplice, magari anche banale, ma sicuramente doverosa. Per la passione con la quale sosteneva, senza mai trascendere, la nostra Fermana e per la partecipazione con la quale ha sempre vissuto le vicende cittadine (ci piace immaginarcelo lassù, stappare bottiglie di prosecco ed offrire i suo soliti cabaret di paste, dopo il voto alla Camera) ; per la straordinaria carica di simpatia con la quale imprigionava tutti e per quell’incredibile capacità di saper sempre sdrammatizzare tutto, anche quando le cose volgevano al peggio (ricordate il suo famoso detto : “E’ mortu ? No ? Allora non è niente !, rivolto a chi lo mise al corrente che una anziana persona a lui cara si era procurata una vasta ferita lacero-contusa alla testa), con esilaranti battute nel senso delle quali erano intriso realismo e sberleffo, denotando al tempo stesso cameratismo e solitudine, grandezza e fragilità. Oggi da lassù, il rubicondo e pacioso Renato annuirà e, con l’immancabile sciarpa al collo, tiferà con noi. Fiero, ammirato, amatissimo e pieno di dignità…lui, l’unico, vero, eterno trascinatore delle masse fermane.