FANZINE A CURA DELLE BRIGATE GIALLOBLU 1974 FERMANA - ANNO 7

 

SAN GIACOMINO BATTAJONE DA GUALDO

(1997- quando ..zzo se ne va)

                                                                                                     

Correva la stagione 2003-2004:

“Il problema è la difesa non l’attacco!” tuonava, tra le acclamazioni della sala stampa del Bruno Recchioni, il presidente Battajone dopo l’ennesimo risultato deludente…In fondo era vero, davanti quella Fermana aveva i gemellini del gol (frase coniata dal corriere adriatico),mica i fratelli Inzaghi.  “Ci manca solo quel pizzico di esperienza per stare in zone più tranquille” ripeteva Giacomino, tra le ovazioni dei cronisti nostrani….verissimo Presidente! E allora, vista l’inconsistenza del reparto difensivo, cosa si inventò Battajone? Lui, il precursore del calcio moderno, l’uomo dei centri sportivi, il presidente più stimato d’Italia. Si presentò al mercato di gennaio come sempre, nell’ultimo giorno utile…tipo Moratti per Stankovic, rivoluzionò la difesa dando via i tre difensori più esperti, e acquistò tre volonterosi ragazzi da Chieti e Samb che messi insieme avevano tante presenze in C, quanto quelle fatte in un solo anno da Yuri Pellegrini… la “scoria puzzolente”. L’unico giocatore che ha abitato e vissuto a Fermo e che aveva il peccato di reggere un reparto! Via da Fermo…così risparmiamo uno stipendio! Va bene no? Almeno si limitano i cattivi odori negli spogliatoi e si risparmia sull’impresa delle pulizie! Geniale! Sistemata in maniera impeccabile la difesa, Battajone,come un segugio che cerca la sua preda, sguinzaglia i suoi scagnozzi alla ricerca dell’esperienza. Sarà mica un filosofo anche lui? Ma no eccola l’esperienza, il solito svincolato che fa sempre bene, il Jardel di turno ben riposato e fresco, che dall’anno scorso non si fa una bella partita di calcio (avete mai provato ad immaginare un tridente Tiberi - De Silvestro - Pittaluga). Mancavano alcuni giorni al 31 gennaio, data di chiusura del mercato e da qualche notte Giacomino aveva strane sensazioni, qualcosa nelle sue compravendite non andava, ma cosa? La difesa a posto, l’attacco pure, l’esperienza trovata…ah il colpo a effetto, il giocatore per la Fanta-Fermana: la squadra dei sogni. Il fantaplayer sbattuto per 2 giorni sui giornali:ed ecco Melucci, paventato difensore in arrivo a Fermo da Pisa (titolare da 4 anni in C1 a Pisa e La Spezia che non sono il Tolentino)…grande finta del Giacomino che riuscì ad evitarlo, così che  Melucci raggiunse nella Fanta-Fermana i vari Otta, Lisi, Banchelli, Santoruvo, ma Luciani no…il sogno si materializzò. San Giacomino Battajone fece il miracolo… -ma dai, sicuramente il nostro Presidente ne avrà acquistati due con lo stesso cognome (tipo i Di Bari…Vito e Nicola, cugini s’intenda, i gemellini ce l’abbiamo già), mica che ad ottobre raccontò l’ennesima cazzata…-  le solite malelingue…gufi! E insomma…tutto andava per il meglio, lo diceva quasi tutta la stampa, lo ripetevano i luminari del tifo fermano e lo confermavano i supporters veri, quelli attaccati alla maglia (o alle magliette?).  Anche il  nuovo mister ( San Giacomo era solito cambiare allenatore il 23 dicembre, giorno di Santa Vittoria, hai visto mai!? )  non dispiaceva…non come il gioco del vecchio Bortoletto che con cose elementari mirava a raggranellare qualche punticino qua e là (da Corriere Adriatico del 05.02.2004), questo volava alto e guardava lontano!E comunque fu quel che fu…il nostro presidente rimase anche quella stagione un precursore… persino della futura provincia di Fermo: lui per primo pensò di chiudere ogni contatto (sportivo…non economico) con Ascoli e San Benedetto…la realtà Fermana doveva essere quella del comprensorio e quindi provò in ogni modo di avvicinarsi alla realtà territoriale…. Monte Urano, Monte S. Giusto poi, perché no, Montegiorgio, Porto San Giorgio… Che poi senza qualcuno alla guida della squadra per molti di noi sarebbe anche più dignitoso. 

“Caf – disse un giorno Foglietti ad una contestazione - il calcio è una cosa seria!” 

P.S. Un paio di anni fa, chiedemmo al presidente Battajone di essere più presente a Fermo. Volevamo che stesse più vicino alla squadra. Evidentemente ci ha frainteso, a Fermo si vede spesso…ma in tribunale!!!  Onesti Giacomino come sempre.

 

 


BG ON TOUR

 

C’è chi si lancia da 7000 metri prendendo come punto di riferimento la formica che sta in un campo e venendo giù in caduta libera aspetta di aprire il paracadute sin quando la vede negli occhi. C’è chi scende con gli sci da una pendenza dell’ 80%. C’è chi sprofonda negli abissi marini attaccato ad un caterpillar come zavorra, per strappare il record detenuto da tal dei tali…Li chiamano sport estremi e chiunque li pratichi viene comunemente giudicato una gran testadicazzo e tuttavia ammirato con stupore. Ecco, oggi chi segue la Fermana Calcio dovunque essa vada a giocare (sigh !) è giudicato quasi come un interprete degli sport estremi, emerito testadicazzo, per di più con innegabili doti tendenti al masochismo. Anche a Foggia, sebbene certi della sconfitta, eravamo in 27 a bordo di 3 pulmini, suddivisi per età e modo di comportarsi ed intendere la vita. A bordo del mezzo n° 1, o PNF (chi fa riferimenti politici è un emerito stronzo : certe abitudini le hanno altri…) ossia Pulmino Non Fumatori, salutisti di vecchia data, un po’ in là con gli anni. Irriducibili calciofili che andranno in trasferta sino ad 85 anni, dotati di quel Dna – Piranha tipico di chi è abituato a fustigarsi le balle al punto tale da non sentire più il dolore. Loro ci saranno sempre, a differenza degli occupanti del mezzo n° 2, o PCC (jò, r’daje, chi fa riferimenti politici è un emerito stronzo : certe abitudini le hanno altri…) ossia Pulmino Con Camino, nel senso che se la partita e la trasferta sono i motivi principali per ritrovarsi e farsi un “viaggetto” sostenendo la squadra del cuore, altri fumosi motivi collaterali spingono tanti ad occupare i 9 posti disponibili. Bisognerà chiedere all’ Assessorato ai Servizi Sociali di dotarci di un mezzo più capiente, vista la richiesta di adesione. Qualcuno pare che si stia già attivando. La differenza tra gli occupanti del 1° e del 2° mezzo è che alla sera, una volta tornati a Fermo, quelli del PNF imprecano e bestemmiano come cani, gli altri ridono sino all’alba. Modi diversi di concepire il calcio e reagire alla dose settimanale di sconfitta ( o crisi di astinenza da vittoria) della quale oramai sono dipendenti (qualcuno anche assuefatto). Chiudiamo con il mezzo n° 3, solitamente occupato da goliardici e pasciuti supporter. Nei loro zaini (autentici pozzi senza fondo…) non manca proprio nulla. Dallo spaghetto pomodoro e basilico (media 3 etti, con n’casciata go-go) : “Sai, il viaggio, la tensione della partita, bisogna stare leggeri…” , al coniglio alla cacciatora, guarnito di funghetti e patata rigorosamente al forno : “Fritte no, poi il fegato mi bussa…”. Dolcetto all’Autogrill (quello solito, a Termoli, dove basta che leggano Fermana da qualche parte che chiamano anche le truppe cammellate), vino (bianco, rosso e cotto, per loro i nuovi colori della bandiera italiana) e birra a volontà. Nell’arco dell’intera giornata le loro mascelle sono in continuo movimento e sul Pig Pulmino, dove vige la legge del Free-ruth (rutto libero) e Free-far (scorreggia libera) si sale solo se si dimostrano più di 85 kg e se dall’ultima trasferta si è cresciuti di almeno 3 kg o ci si è tolti 2 bottoni di cinta. Salute !

 

                                                               Trimalcione